Il sapore dell'affetto 2016-2017

Il sapore dell'affetto 2016-2017

16/02/2017

In data 16 febbraio 2017 si è svolto presso la sala pranzo della Crap Giovinazzo, il quinto incontro del programma di promozione della cultura alimentare “il Sapore dell’affetto”. Ormai sono circa quattro anni che la cooperativa Anthropos ha rivolto la sua particolare attenzione alla cura e prevenzione di sovrappeso e obesità nei pazienti psichiatrici delle sue realtà comunitarie. Da quattro anni vengono svolti percorsi a tema in materia alimentare e dedicati appositamente alla riscoperta nei pazienti della propria salute fisica, non meno importante di quella mentale. Il percorso del “il sapore dell’affetto” è la continuazione di un percorso globale e ampio in materia alimentare, ritenendo appunto che una corretta alimentazione costituisca un fattore cardine della salute e l’aspetto nutrizionale vada inserito a pieno titolo nei percorsi terapeutici-riabilitativi. In tal senso, dal punto di vista nutrizionale la dott.ssa Giammarino, nutrizionista della coop. Anthropos in collaborazione con gli operatori referenti del progetto, lavora con laboratori pratici sull’educazione a tavola e sulle buone norme dietologiche, mente dal punto di vista psicologico la dott.ssa Colonna psicologa psicoterapeuta CRAP e la dott.ssa Fiorentino psicologa psicoterapeuta Comunità Alloggio e Gruppi Appartamento lavorano per portare gli utenti ad una maggiore consapevolezza del processo del mangiare, analizzandone ogni dettaglio e permettendo loro di riappropriarsi delle sensazioni corporee e delle emozioni ad esse connesse.

Quest’anno il nuovo progetto pensato: “il Sapore dell’affetto” vede il cibo come sistema di comunicazione ed espressione sociale. Alcuni alimenti sono simili dal punto di vista nutrizionale, ma possono avere delle connotazioni sociali ed emozionali molto differenti. I valori nutrizionali del cibo sono una cosa, mentre il significato simbolico e sociale del cibo è un’altra e per un paziente con forti disabilità mentali, vale molto più il Secondo.

Mangiare non significa semplicemente soddisfare la sensazione fisica della fame; si mangia per placare l’appetito ma anche le proprie emozioni. Il quinto incontro dal titolo “diamo un peso al piatto” presieduto dalla dott.ssa Giammarino ha visto i ragazzi delle strutture residenziali di Giovinazzo (Crap, Comunità alloggio e Gruppo Appartamento), occuparsi del reale peso che un cibo ha e di quanto questo peso possa influire sulla digestione, sul metabolismo, sull’incremento di peso, ma anche sull’umore, perché il peso del cibo non è solo fisico… I ragazzi hanno svolto esercitazioni pratiche “dando un peso ad un semplice piatto di carta arricchito di desideri”. Quanto “pesa” realmente un piatto perfetto? La parola all’esperto…e per concludere  degustazione di frutta di stagione.